Segnalatori luminosi e acustici: guida pratica e definitiva
- Francesco T.
- 1 ott
- Tempo di lettura: 4 min
I segnalatori luminosi e acustici sono dispositivi fondamentali per comunicare stati, allarmi e condizioni di pericolo in modo immediato e standardizzato. In questa guida trovi criteri di scelta, riferimenti normativi, differenze tra tecnologie, posizionamento corretto, parametri tecnici e una check-list di manutenzione per ridurre errori, falsi allarmi e fermi impianto.

Cos’è un segnalatore e quando serve
Segnale luminoso: comunica uno stato tramite colore, intensità e modalità (fisso, lampeggiante, rotante). Ideale in ambienti rumorosi o dove serve informazione persistente e direzionale.
Segnale acustico: trasmette un avviso udibile (tono continuo/impulsivo, cadenze, melodie) ed è preferibile quando il campo visivo è limitato o serve attrarre rapidamente l’attenzione.
Combinato luce+suono: massimizza la percezione, utile per allarmi critici, fine corsa, chiamata operatore, emergenze di evacuazione.
Obiettivo: chiarezza, coerenza e ripetibilità. Un segnale deve essere compreso subito da chiunque si trovi nell’area interessata.
Normative e buone pratiche (panoramica)
Le aziende devono sempre verificare i requisiti specifici del proprio settore/Paese e della macchina o impianto. Di seguito alcune norme spesso considerate come riferimento progettuale:
EN 60204-1 (sicurezza del macchinario – equipaggiamento elettrico) per criteri generali di segnalazione e dispositivi.
IEC 60073 (principi di codifica per dispositivi di segnalazione) per la coerenza colore/tono/forma.
ISO 7731 (segnali di pericolo uditivi) per livelli sonori, frequenze e riconoscibilità.
ISO 7010 (pittogrammi di sicurezza) per la cartellonistica integrativa.
EN ISO 13850 (arresto di emergenza) per distinguere chiaramente la segnalazione di emergenza da quella di servizio.
Tip: redigere una matrice di allarme (stato → colore/tono → azione) e inserirla nella documentazione di impianto.
Tipologie principali
Segnalatori luminosi
Colonne luminose (torrette): moduli impilabili (verde/giallo/rosso/bianco/blu), ottiche fisse/flash/rotanti, anche RGB o IO-Link.
Lampeggianti/strobo: cupole o beacon a 360°, alta visibilità anche in esterno.
Barre/strip LED: segnalazione di stato su bordi macchina o nastri.
Proiettori di sicurezza: proiezione di segnali/aree virtuali sul pavimento (corsie, zone pericolose).
Parametri chiave (luce):
Colore: rosso=pericolo/stop; giallo=attenzione/attesa; verde=ok/marcia; blu=intervento specifico; bianco=informazione.
Modalità: fisso (stato), lampeggiante 0,5–2 Hz (allarme/attenzione), rotante (evento in corso).
Intensità e angolo: verificare lumen/candele e visibilità a 360° o direzionale.
IP/IK: resistenza a polvere/acqua/urti (es. IP65 in ambienti polverosi/umidi).
Alimentazione: 12/24 V DC, 24/110/230 V AC; valutare compatibilità EMC.
Segnalatori acustici
Buzzer/avvisatori: compatti, tono singolo o multitonale.
Sirene: elevata potenza sonora, sequenze programmabili.
Annunciatori vocali: messaggi preregistrati o TTS per istruzioni puntuali.
Parametri chiave (suono):
dB(A): il livello percepito dovrebbe superare di 10–15 dB(A) il rumore di fondo dell’area, evitando comunque soglie dannose.
Frequenza/tonalità: 500–3.000 Hz tipicamente più udibili in ambienti industriali.
Cadenza: continua per stati, impulsiva/intermittente per allarmi.
Direttività e ostacoli: pareti/ostacoli attenuano, servono più punti di emissione.
Dispositivi combinati e smart
Beacon + sirena in unico corpo.
IO-Link / bus di campo: diagnostica, parametrizzazione remota, profili di segnale, riduzione cablaggio.
RGB indirizzabile: una sola ottica per più stati, gestita da PLC/SCADA.
Come scegliere: checklist rapida
Funzione e priorità: informazione, preallarme, allarme/emergenza.
Ambiente: indoor/outdoor, polveri, lavaggi, temperature, vibrazioni (IP/IK/temperatura).
Rumore di fondo e illuminazione: influenza su dB(A) necessari e intensità luminosa.
Distanza/angolo di visibilità: 360° o direzionale? Altezza installazione (di norma sopra i 2–2,5 m per visibilità).
Alimentazione e interfaccia: 12/24 V DC o AC; contatto a relè, PNP/NPN, PLC, IO-Link.
Manutenzione: LED long-life, accessibilità, parti di ricambio modulari.
Conformità: colori/toni coerenti con procedure interne e norme applicabili.
Posizionamento e installazione (best practice)
Luce: evitare controluce/glare; assicurare campo libero e copertura visiva nelle aree presidiate. Frequenze di lampeggio 0,5–2 Hz per messaggi urgenti; fisso per stato stabile.
Suono: posizionare gli avvisatori vicino alla zona di rischio ma senza superare limiti di esposizione; se l’area è ampia, prevedere più punti per uniformità.
Cablaggio: separare potenza/segnale, curare la messa a terra e le schermature (EMC).
Collaudo: test funzionale con rumore di fondo reale e illuminazione tipica; registrare risultati nel verbale di accettazione.
Etichettatura: indicare chiaramente cosa significa ciascun colore/tono (tabella vicino al pannello, manuale operatore e formazione).
Matrice colore/tono (esempio pratico)
Evento | Luce | Modalità | Suono | Azione operatore |
Marcia OK | Verde | Fisso | — | Monitoraggio |
Attesa/materiale | Giallo | Fisso o 0,5 Hz | — | Verifica stato |
Anomalia | Rosso | Lampeggiante 1–2 Hz | Intermittente | Intervento tecnico |
Emergenza | Rosso + Bianco | Lampeggio rapido | Sirena continua/alterna | Arresto e procedura di emergenza |
Nota: definire univocamente mapping e formare il personale. Evitare riutilizzi ambigui (es. blu/bianco) se non documentati.
Manutenzione e ispezioni periodiche
Pulizia ottiche e verifica ingiallimento/diffusori.
Test luminosità a distanza di riferimento.
Misura dB(A) in orari di piena attività.
Controllo fissaggi/guarnizioni (tenuta IP).
Verifica logiche PLC (timer lampeggio, sequenze toni).
Registro interventi: data, esito, ricambi, note.
Errori comuni da evitare
Lampeggi a frequenze troppo elevate (affaticamento visivo).
Sirene troppo intense in spazi risonanti (stress/inefficacia).
Colori non standard o messaggi non documentati.
Posizionamento troppo basso o dietro ostacoli.
Mancanza di ridondanza in aree rumorose o molto illuminate.
FAQ (domande frequenti)
Qual è il colore giusto per un allarme?
In genere rosso per pericolo/arresto; giallo per attenzione; verde per stato normale. Mantieni la coerenza con le procedure aziendali.
Quanti dB(A) servono?
Devi superare il rumore di fondo di 10–15 dB(A) nell’area da coprire, senza superare limiti di esposizione sonora.
Meglio fisso o lampeggiante?
Fisso per stato; lampeggiante (0,5–2 Hz) per attirare attenzione/guasto; rotante o strobo per aree ampie o esterni.
Quando usare combinati luce+suono? Per allarmi critici, spazi con ostacoli o personale con DPI uditivi/visivi.
Call to Action
Hai bisogno di progettazione elettrica CEI/IEC per quadri, macchine o revamping? Contattaci per uno studio di fattibilità gratuito e per ricevere la checklist FAT in formato editabile.



